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Harmózō - quattro variazioni di micropolifonia elettroacustica

Overview

Harmózō - quattro variazioni di micropolifonia elettroacustica --- 2019-03-04

see below for italian: Composed, conceived, assembled, recorded, mixed and produced by Joyello Triolo and Stefano Gallone. Joyello: Laptop, Arturia Minilab, Theremin, Stilophone Lameba: Laptop, Absynth 5, collages, objets trouvés Micropolyphony: compositional technique developed in the second half of the 1900s, in which the performers play parts without the aim of making listeners perceiving individual sections (as happens in normal polyphony) but creating peculiar spatial, timbric and bizarre effects. The "father" of micropolyphony is György Ligeti who called it: «harmonic-musical flow in which harmonies do not change suddenly but merge into one another; a distinguishable combination of intervals gradually fades (...) and from this nebulosity takes shape a new combination of intervals". Harmózō (ἁρμόζω) is the greek word from which etymologically "harmony” derives. It means "to connect", "to adjust", "to fix" and it is precisely on this basis that these micropolyphonic exercises took place. Based on each other's work, Joyello and Lameba carried out a process of personalization, stratifying and processing sounds coming from the outside world, letting connections from past and present with no boundaries. At the end of the operation, the result is an oxymoron: a casual harmony that brings with it all the contradictions of the acousmatic musical language. ========================== Micropolifonia: tecnica compositiva sviluppata nella seconda metà del ‘900, nella quale gli esecutori eseguono parti senza lo scopo di farne percepire all'ascoltatore sezioni individuali (come accade nella polifonia classica) ma creando particolari effetti spaziali, timbrici ed effettistici. Padre della micropolifonia è György Ligeti che la definì: «flusso armonico-musicale nel quale le armonie non cambiano improvvisamente ma si fondono l'una nell'altra; una combinazione distinguibile di intervalli sfuma gradualmente, e da questa nebulosità si scopre che una nuova combinazione di intervalli prende forma». Harmózō (ἁρμόζω) è la parola greca da cui etimologicamente deriva l’italiano “armonia”. Significa "connettere", "aggiustare", "regolare" ed è proprio su questa base che si sono svolti questi esercizi di micropolifonia. Basandosi sul lavoro l’uno dell’altro, Joyello e Lameba hanno effettuato un processo di personalizzazione, stratificando e elaborando suoni provenienti dal mondo esterno, lasciando che il presente e il passato si connettessero quasi come se non ci fossero confini. Alla fine dell’operazione, il risultato è un ossimoro: un’armonia casuale che porta con sé tutte le contraddizioni del linguaggio musicale acusmatico.